LA ROSA SEPOLTA

Sergio è un ex bambino soldato. La guerra è stata la sua maestra, la sua famiglia, suo padre e i suoi fratelli. Ora che la guerra è finita, Sergio ventenne vive evitando rapporti sociali che possano chiedergli conto del suo passato. È un antieroe evanescente, chiuso in un guscio inaccessibile fatto di silenzio e di incubi che lo riportano ogni notte ad esperienze che vorrebbe dimenticare. Il suo vagabondare si incaglia in una valle di montagna, con l’irruzione nella sua vita di Angela, la giovane padrona della fornace presso cui ha trovato lavoro. Verso di lei – la sua voglia di riscatto e giustizia, un mondo di valori che lui non aveva mai neanche immaginato – Sergio prova una crescente attrazione e ammirazione. Tra il passato e il presente non si può però tracciare un confine netto; e dichiarare, seppure in modo solenne, la fine di un conflitto, che è stato anche sanguinosa guerra civile, è cosa diversa da vivere in pace. Il comandante delle milizie di bambini soldato, ricercato per crimini di guerra, entra in affari con Castelli, signorotto locale sempre più influente nella ricostruzione, anche grazie alla liquidità che trae dal traffico di armi. Il destino di tre bambini – quello ucciso brutalmente da Sergio quando era miliziano, il figlio di Castelli assassinato per errore dagli ex bambini del comandante, la figlia nata dalla relazione con Angela – scandiranno il percorso che porta Sergio, e gli altri personaggi insieme a lui, a ricostruire la propria identità oltre quella imposta dalla guerra. Osservatore irriverente degli eventi è Goran, ramaio ambulante. La guerra lo ha colpito nell’anima e nel corpo, le cannonate hanno devastato i boschi; ma l’erba torna sempre a ricrescere, anche se nulla sarà più come prima.

Una storia a fumetti che veicola forti valori sociali.